La Stella Cometa dell'Arena di Verona

Su tutto domina l’Arena, il monumento che più di ogni altro ricorda le origini romane della città e suo simbolo in tutto il mondo.

Un grandioso anfiteatro, il terzo per grandezza fra quelli a noi giunti ed il meglio conservato, nonostante nel 1183 un terremoto abbia distrutto il triplice ordine di arcate sovrapposte che lo circondavano interamente e di cui oggi rimane solo uno scorcio, formato da quattro campate.

Eretta nel primo secolo d.C. con il marmo estratto da cave della provincia, è un’ellisse larga centodieci metri e lunga centoquaranta, realizzata con una ininterrotta sequenza formata da 72 doppie arcate in pietra.

In epoca romana accolse combattimenti di gladiatori e nei secoli fu utilizzata per spettacoli di ogni genere: tornei, giostre, duelli, circhi e corride.

Dall’estate del 1913 ospita la più grande stagione lirica all’aperto del mondo.

La piazza offre il meglio di sé durante il periodo natalizio, quando accoglie una enorme stella cometa in acciaio che esce dall’Arena, e in occasione dei festeggiamenti per Santa Lucia, quando arrivano le bancarelle cariche di dolci, giocattoli e prodotti dell’artigianato.

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Ogni estate, da oltre un secolo, le sue imponenti gradinate in pietra accolgono i seicentomila spettatori della più grande stagione lirica all’aperto del mondo.

La prima opera ad essere rappresentata il 10 agosto 1913 fu Aida, la più spettacolare tra le opere verdiane e straordinariamente adatta alla grandiosità dell’anfiteatro, sostenuto da una acustica meravigliosa.

La rappresentazione di quella prima edizione areniana di Aida costitui uno dei più importanti avvenimenti internazionali del primo novecento.

Accorsero a Verona migliaia di spettatori da ogni parte d’Italia e del mondo: americani, argentini, inglesi, francesi, russi, tedeschi, olandesi e spagnoli.

Alla prima assistettero musicisti e scrittori illustri fra cui Puccini, Mascagni, Pizzetti, Kafka e fu un successo trionfale.

Era nata la più grande stagione lirica all’aperto del mondo e da allora l’affluenza del pubblico ha sempre premiato i suoi inventori: ogni estate l’anfiteatro ospita 600mila spettatori ripartiti su una cinquantina di serate, con cinque o sei produzioni che si alternano, a cui hanno partecipato tutti i più grandi interpreti lirici del mondo.

Chi assiste ad uno spettacolo in Arena rimane colpito dalla grandiosità scenografie, che cambiano veloci durante gli intervalli; dalle dimensioni del golfo mistico che accoglie 150 musicisti; dalle scene di massa durante le quali il palcoscenico contiene, oltre all’orchestra, anche 200 artisti del coro, 100 ballerini e 200 comparse.

Rimane colpito dal calore del pubblico, che nei giochi di mille candeline, nei prolungati applausi e negli impietosi fischi è sicuramente la parte più bella dello spettacolo.